Ci sono dei fiori che hanno un potere speciale, che è quello di andare ad abbellire ogni spazio verde o anche casalingo dove vengono collocati in modo semplice e immediato, grazie alla loro caratteristica naturale e alla varietà di colori che permette loro di risplendere in qualunque stagione li decidi di coltivare.
Si tratta delle orchidee, senza dubbio un fiore non propriamente facile da curare, per le quali devi attenzionare in particolar modo una fase delicatissima, quella dell’innaffiatura, perché troppa acqua potrebbe farle marcire, troppo poca potrebbe condurle all’appassimento delle foglie prime e dei fiori dopo. Ecco che allora è arrivato il momento che tu conosca questo segreto.
Il segreto miracoloso per le orchidee
C’è infatti un segreto che usano tutti i buoni intenditori di giardinaggio, specie quelli che si dedicano alla coltivazione delle orchidee, che, come abbiamo detto, non sono proprio quello che possiamo definire fiori facili da coltivare. E si tratta in questo caso dell’acqua di cottura del riso, e no, non stiamo assolutamente scherzando.
Questo rimedio era il più usato anche anticamente, quando si era soliti non buttare via proprio nulla, nemmeno, come in questo caso, l’acqua di cottura, che è utilissima perché contiene nutrienti naturali amati dalle piante, senza dover ricorrere all’uso dei fertilizzanti chimici, che spesso vanno solo a nuocere alla salute della stessa pianta.
Ma perché proprio l’acqua di cottura del riso?
Considerate che cuocere il riso non è mai una cosa così scontata: richiede attenzione e tanto, tanto amore per quello che si sta facendo, appunto cucinare. E l’acqua di cottura, che spesso buttiamo via perché pensiamo non serva davvero a nulla, in realtà potrebbe rivelarsi una nostra abile alleata perché:
- è ricca di amidi e minerali
- contiene vitamine del gruppo B
- favorisce un suolo più fertile
- protegge le radici
Il bello di questo metodo è che si presenta totalmente naturale, per di più incredibilmente economico e super facile da applicare. E non è una cosa così scontata di questi tempi, dove tutto ha uno scopo e soprattutto un costo non propriamente definibile abbordabile. La regola sta tutta quindi nel saperla usare con attenzione.
Sì, perché una volta che si stabilisce l’importanza di questa acqua di cottura del riso, invece di buttarla via, va conservata per essere usata sulle orchidee frequentemente. Tutto sta nell’innaffiare solo quando le radici iniziano a diventare grigie o il substrato appare asciutto. Quindi, in estate puoi usarla ogni 10/15 giorni, perché le piante hanno bisogno di maggiore idratazione; in inverno puoi ridurre fino a a una volta al mese, poiché la crescita rallenta.